” Tra ovvietà e illusione ” riflessioni della scrittrice Cristina Alessandro.
Ci sono parole che pronunciamo per mascherare emozioni, modi di dire famigliari per sentirci a casa. Qualcuno di questi, però, sottende un tranello, un’insidia che si intrufola sottile.
Quando mi si apostrofa con «Vuoi ridere?» avverto come un frinire di cicale nello stomaco, già predisposta sulla difensiva, in allerta. So quasi per certo che non riderò affatto. Anzi, mi aspetto pessime nuove o disgrazie imminenti. Eppure è di uso comune.
Altra profezia che si predice spesso è «Vedrai, andrà tutto bene!» Qui il discorso si complica. È la più grande panzana che noi adulti ribadiamo di continuo, sperando che davvero sia così. La prima balla che si propina ai bambini dopo un dolore piccolo o grande che sia: una bugia bianca, ma a fin di bene…
Capita invece, che nulla proceda per il verso giusto e l’incognita insormontabile che ci angoscia, possa tramutarsi comunque in tragedia. Sentirsi allora parafrasare questa illusione travestita da verità, risulta quasi fuori luogo e suscita rabbia.
Un intercalare d’abitudine, assurdo, tipo come stai? o novità? che si sciupano inutili senza neppure l’aspettativa di una risposta.
Una scivolata nell’acquitrino dei luoghi comuni, nella banalità da cui si vorrebbe fuggire.
Non tutto ciò che è usuale è per forza razionale.
I libri dell’autrice Cristina Alessandro, sono disponibili su richiesta nelle migliori librerie, e on line nei principali canali: Amazon, Mondadori, Libreria Universitaria, La Feltrinelli
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