“Tollerare l’intolleranza” riflessioni della scrittrice Cristina Alessandro.
Sto affrontando il fastidioso problema dell’allergia, ossia “reazione alterata”, termine che deriva dal greco.
In attesa dei test clinici, ho scoperto che già tre mila anni fa medici cinesi descrissero una “allergia alle piante” che generava raffreddori in autunno.
Nel 2641 a.C. testimonianze riportano il decesso del faraone egizio Menes per la puntura di una vespa e due millenni e mezzo più tardi Lucrezio scrisse che «quello che è cibo per un uomo, è veleno per un altro».
Di certo le allergie riguardano in prevalenza i paesi industrializzati e sono determinate sia dal mutamento delle condizioni e dello stile di vita, sia dalle influenze ambientali. Addirittura possono essere considerate una difesa essenziale contro agenti chimici nocivi: una tutela che è servita ai nostri antenati per decine di milioni di anni, in una sorta di evoluzione biologica della specie.
Oggi ci nutriamo con alimenti che importiamo da tutto il mondo, ai quali il nostro organismo è poco avvezzo. Ma gli additivi chimici, i coloranti e conservanti vengono tacciati come i peggiori agenti sotto processo.
Talvolta le incompatibilità sono latenti e si sprigionano nel corso degli anni. Mi interrogo spesso sul malessere di vivere e certi giorni arrivo alla conclusione di nutrire intolleranza verso l’umanità.
I lieviti sintetici gonfiano lo stomaco, i maleducati mi solleticano uno strano prurito, una sorta di orticaria esistenziale.
In commercio si distribuiscono vaccini per arginare i sintomi delle allergie più diffuse, ma quello contro la stupidità degli uomini, purtroppo, ancora non è in vendita.
I libri dell’autrice Cristina Alessandro, sono disponibili su richiesta nelle migliori librerie, e on line nei principali canali: Amazon, Mondadori, Libreria Universitaria, La Feltrinelli
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