Napoli e I Legnanesi con “Signori si nasce… e noi?”
“Signori si nasce… e noi?” è la nuova storia di ringhiera, che si snoda tra il celeberrimo cortile della famiglia Colombo e Napoli, per il nuovo spettacolo de I Legnanesi che inaugurerà il 2018 del Teatro della Luna, 5 gennaio al 4 marzo 2018.
È l’8 marzo, compleanno della Teresa che coincide con la Festa della donna. Mentre nel cortile fervono i festeggiamenti, l’attenzione di Teresa viene attirata dal cellulare del Giovanni, dimenticato sul tavolo. Teresa, non resiste e sbircia: un sms sospetto coinvolgerà marito e moglie in una discussione molto accesa, dove, al “non ti amo più” di Giovanni, Teresa risponderà con i ricordi di una storia d’amore lunga più di 50 anni. Tutti i personaggi del cortile vengono così coinvolti nel “colpo di testa” del Giovanni, che – invaghito di una nobildonna di Napoli – dice addio alla sua amata Teresa e se ne va al Sud.
Giovanni cadrà nelle grinfie della ricca ereditiera o preferirà l’amore della sua Teresa? Il dilemma si scioglierà ai piedi del Vesuvio, dove il Giovanni, ha seguito il suo nuovo amore e dove Teresa, Mabilia e Pinetta arrivano in treno e regalano una gag esilarante con il giovane Ciro e Don Ciccio, boss del quartiere che parlando di Teresa la definisce “Pare o’ Vesuvio, bella e pericolosa”.
In occasione dei 50 anni dalla scomparsa del grande Antonio De Curtis, il titolo dello spettacolo, i colori caldi e passionali e le tradizioni di Napoli, scenografie imponenti che impreziosiscono lo spazio scenico del Teatro della Luna, la “Malafemmena”, il ritmo scatenato della tarantella, “O’ sole mio” e “Funiculì Funiculà” come colonna sonora degli strabilianti momenti musicali di Mabilia/Enrico Dalceri, renderanno omaggio alla maschera immortale di Totò.
Tra citazioni di frasi celebri, riferimenti a canzoni famose e refrain, la comicità dei Legnanesi emerge con forza, anche nell’improvvisazione che conquista, con i tempi comici incalzanti e la complicità tra gli attori, l’ennesimo applauso, l’ennesima risata.
Con ritmo serratissimo, in un crescendo sapientemente dosato, questo nuovo spettacolo, ricco di situazioni paradossali, affronta al contempo temi in grado di parlare a tutti, senza perdere l’occasione di pungenti frecciate alle debolezze della società di oggi, spaziando così con equilibrio tra tradizione e attualità.
Prima della passerella finale in smoking, quella in cui Antonio Provasio, Enrico Dalceri, Luigi Campisi, tutti gli altri attori e i giovani boys si mostrano senza maschera, l’ultimo siparietto a tre è, come da tradizione, un momento per lasciare uno spunto di riflessione dopo tanta leggerezza. Dopo due ore di comicità autentica, Teresa, Mabilia e Giovanni riescono anche a parlare di valori veri, del gusto delle cose semplici: le cose più belle e importanti non si comprano con il denaro, e per sentirsi ricchi, nonostante tutto, basta una carezza e il calore di una famiglia.
Un trio collaudatissimo, quello composto da Antonio Provasio (Teresa), Enrico Dalceri (Mabilia) e Luigi Campisi (Giovanni), che con talento e una capacità unica di tenere gli spettatori incollati alle poltrone, regalano risate senza sosta portando in scena quelle che ormai sono vere e proprie “maschere”.
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