Il nuoto in acque libere: i tips di Ivan Risti, triatleta Aqua Sphere.
Il nuoto in acque libere è una sfida che coinvolge sempre più appassionati.
Durante le giornate più calde – sia che scegliate di nuotare al mare o in un lago – gli allenamenti in acque libere sono più piacevoli e aiutano a trovare motivazione e energie per un buon allenamento.
Ma non è un gioco da ragazzi. Trovare il giusto approccio per nuotare in acque libere è fondamentale. Lo conferma Ivan Risti, triatleta professionista Aqua Sphere: “Il nuoto in acque libere necessita di maggiore adattamenti e versatilità rispetto a quello in vasca, perché sono numerose le variabili che si possono trovare sul campo gara che condizionano la prestazione, ed è meglio farsi trovare preparati”.
E anche sull’attrezzatura non si transige: “A parte la protezione da freddo e correnti, con una muta da triathlon il guadagno in secondi varia dai 3 ai 5 ogni 100 m per un buon nuotatore. E per un amatore di medio livello questo vantaggio in secondi è maggiore perché la muta compensa molto la scarsa capacità di galleggiamento in fase natatoria”.
Ma come ci si allena in acque libere e cosa è indispensabile sapere? Ecco le 5 cose da sapere per nuotare in acque libere a cura di Ivan Risti.
1. Sicuri e visibili Il consiglio del triatleta è sempre di sfruttare posti organizzati a tale scopo. Ma se non avete la fortuna di averne uno vicino e ben attrezzato, Ivan avverte: “nuotare in acque libere richiede attenzione alla propria visibilità e sicurezza. Usate una boa gonfiabile da legarvi in vita o alla caviglia, cuffia ben visibile (colori accesi) e possibilmente non andate da soli. Utilizzate occhialini adeguati che vi permettano ampia visibilità e siano anche utili per contrastare il sole che può dare fastidio nell’individuare la direzione”.
2. Disegnate il percorso e variate la velocità “Disegnate” un triangolo o un rettangolo utilizzando punti di riferimento ben visibili e provate ad allenarvi seguendo il percorso individuato. Il consiglio è anche di eseguire variazioni di velocità utilizzando come riferimento le bracciate. Ad esempio: 10 cicli di bracciata forte alternati a 20 a ritmo normale, oppure 20 cicli normali, 10 forte, 10 normali, 5 forte e ripetere.
3. Non fatevi intimidire dalla vasca lunga Le piscine all’aperto sono certamente più piacevoli da frequentare per allenarsi, spesso sono anche vasche da 50 m. La “vasca lunga” è più impegnativa della classica da 25 e nel primo periodo dei vostri allenamenti all’aperto noterete maggiore difficoltà a mantenere le stesse performance.
4. Idratazione Anche nuotando si suda. La dispersione di liquidi e sali minerali del corpo deve essere quindi supportata con idratazione anche durante le sessioni di nuoto. Portatevi una borraccia in cui sciogliere un preparato di sali e zuccheri (uno di quegli integratori che trovate facilmente in commercio). Se nuotate in acque libere potrete berne un po’ prima di buttarvi e appena terminato per reintegrare quanto perso.
5. Scelta dei materiali Occhiali e muta sono gli indispensabili “attrezzi” per un triatleta. Un buon nuotatore sceglierà una muta che gli garantisce una maggiore mobilità di spalle e braccia anche a discapito della galleggiabilità. Al contrario chi è meno abile in acqua preferisce avere più galleggiamento anche se si sente più “costretto” nella muta. L’occhialino deve garantire visibilità massima, anche lateralmente, ed essere adatto al proprio viso. Inoltre è importante avere sempre a disposizione almeno due diversi tipi di lente, una più chiara e una più scura per far fronte alle diverse condizioni di luce che si possono trovare.
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