Gioielli da una Wunderkammer di Giovanni Raspini.
Gioielli da una Wunderkammer, la grande mostra-evento il 4 novembre si inaugura la mostra virtuale.
C’è una wunderkammer in Valdichiana, quella di Giovanni Raspini. La stanza delle meraviglie dello stilista toscano del gioiello è anche il proprio ufficio, lo scrigno che protegge ed ospita anni e anni di sorprendenti creazioni. In questo senso la stanza magica di Giovanni Raspini diviene anche un dispositivo concettuale per pensare il mondo, per dialogarvi parlando di bellezza ed armonia.
Gioielli da una Wunderkammer, si matura proprio da questa esigenza interna che ha colpito Giovanni Raspini come una splendida malattia creativa. Ventuno oggetti assolutamente sopra le righe, volutamente eccessivi e colmi di rimandi concettuali, citazioni visive, utilizzi incongrui di materiali preziosi o poverissimi, primordiali o futuribili, inaspettati o del tutto legittimi.
Nel momento in cui il clima di emergenza sanitaria impedisce di proporre un incontro dal vivo per ammirare in mostra le ventun collane,
Giovanni Raspini decide di fare di necessità virtù, proiettandosi nell’immaginifico mondo virtuale e proponendo un’esperienza unica.
Così l’evento e la mostra avranno la sua celebrazione sul web, all’indirizzo www.gioiellidaunawunderkammer.it cominciando da mercoledì 4 novembre 2020. La mostra in presenza avrà luogo nel 2021, quando le condizioni lo permetteranno in piena sicurezza.
Gioielli, nella fattispecie collane, quindi un gioiello “sociale”, che incornicia e dà luce al volto, consentendo un dialogo visuale col mondo circostante. “Le ventuno creazioni realizzate per Gioielli da una Wunderkammer”, ci racconta Giovanni Raspini, “sono tutti pezzi unici e nascono dal desiderio di stupire e suscitare un senso di meraviglia. La wunderkammer evoca un mondo alchemico, misterioso, ricco di stranezze e capricci fantasmagorici, di presenze esoteriche: le cose, gli oggetti, le opere d’arte sono mostrate all’insegna dello stupore e della soggettività emozionale. E questo vale anche per i gioielli della nostra mostra”.
“In questo senso”, continua Raspini, “cerchiamo l’unicità, elemento che spesso è fortemente concettuale. Un esempio eclatante è la Collana spaghetti allo scoglio, una delle ventuno realizzate: il senso di meraviglia nasce proprio dal fatto che elementi come i gusci delle conchiglie – destinati al bidone della spazzatura – divengono decoro d’un gioiello. Lo scarto del pasto si fa prezioso, invertendo magicamente il proprio destino.”.
“In Gioielli da una wunderkammer”, termina l’orafo toscano, “sempre ho cercato l’omogeneità nella disomogeneità: pezzi eccentrici, improbabili e clamorosi riportati ad essere gioiello armonioso. Dice l’artista barocco Giovan Battista Marino che “è del poeta il fin la meraviglia”. Noi vogliamo le medesime emozioni, cercando di cambiare attraverso la nostra mediazione artigianale il destino a cose ed oggetti, regalandogli valore, luce e passione. Nuova vita, nuova eleganza e un mondo di bellezza che si rinnova di continuo come l’Araba Fenice”.
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